Torre di Riccia

Presidente dell’Azienda Speciale Consorziale

Nel 1956 diviene presidente dell’Azienda Speciale Consorziale dei Comuni del Fortore Molisano, incarico che ricopre per dieci anni durante i quali non abbandona mai la sua passione per l’arte, esponendo i suoi lavori in una serie di mostre personali e collettive.

Polidoro Rocco

Polidoro Rocco nasce a Riccia nel giugno del 1906 da Umberto Vittorio e da Clorinda Mignogna. Intraprende gli studi a Benevento e li conclude all’Istituto Tecnico “Leopoldo Pilla” di Campobasso ma, in seguito, coltiva con passione gli studi di Ingegneria che, avviandosi alla carriera militare, mette a disposizione dell’Esercito italiano nel Corpo del Genio, ricevendone svariati riconoscimenti.

Trascorre per servizio diversi anni in Albania, dove dà anche sfogo al suo talento artistico nella pittura e nella poesia. Tornato in Italia si perfeziona nelle tecniche di telecomunicazioni a Casalmonferrato, dove sposa Maria Naj Fovino, dalla quale avrà tre figli: Elena, Luciana, Umberto. Grazie alle nuove competenze tecniche maturate, l’Esercito gli affida l’incarico di costruire in Africa impianti di telefonia automatica. Anche in questi luoghi egli dedica il suo tempo libero per coltivare le sue passioni artitiche e quelle venatorie. Nel 1939 il destino lo vuole nuovamente in Albania dove lavora alla realizzazione della prima Centrale Telefonica Automatica. Nel 1943 si congeda anzitempo dall’Esercito, a causa di una invalidità di guerra, con il grado di 1° Capitano.

Il ritorno a Riccia, coincide in un momento in cui il paese attraversa un periodo di povertà e di scarsità di lavoro che culminerà con l’emigrazione all’estero e nelle città del Nord e la colonizzazione di terreni nelle zone limitrofe del Fortore, fino a Campobasso. Rocco non si lascia scoraggiare dalla situazione, anzi prende parte attiva alla vita amministrativa schierandosi al fianco di Giacomo Sedati, che accompagna nell’attività politica e supplisce nella carica di sindaco nel momento in cui entrambi sono eletti nell’assise cittadina.

Fonda e dirige il periodico regionale per gli emigrati “L’Informatore”. Scrive come corrispondente pubblicista sul quotidiano “Il Mattino”. E’ nominato Guardia d’onore alle Tombe reali di Roma. Diviene Presidente regionale dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra e, nel 1956, diviene anche presidente dell’Azienda Speciale Consorziale dei Comuni del Fortore Molisano, incarico che ricopre per dieci anni durante i quali non abbandona mai la sua passione artistica. Espone con successo di pubblico e di critica i suoi lavori in una serie di mostre personali e collettive. I suoi pensieri e i suoi stati d’animo trovano invece espressione nel volume Zolle Nuove e nel romanzo La grande trappola, nel quale rivive con appassionata nostalgia la bellezza della natura e della vita africana. Polidoro Rocco muore il 6 settembre del 1975 dopo aver ricevuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri l’ambito “Premio della Cultura” segno di riconoscimento per la sua versatilità artistica.