Dormitio Virginis

Ben visibile è il dipinto dedicato alla “Dormitio Virginis”, che è stato attribuito a Silvestro Buono, un artista napoletano allievo di Antonio Solario, detto anche Lo Zingaro. Realizzato molto probabilmente intorno al 1480, rappresenta la Vergine Maria nel suo trapasso da questa all’altra vita, mentre gli apostoli attorno compiono il rito funebre.

Chiesa S. Maria Assunta

La Chiesa dell’Assunta conserva ancora diversi elementi del XIII secolo, come il portale, con la presenza di foglie nei capitelli e leoni sulle mensoline, che resta a testimonianza di un chiaro impianto precedente di epoca medievale, o all’interno lo stemma di Bartolomeo de Capua e Aurelia Orsini, contenuto all’interno di una semplice cornice. Nel fondo della navata sinistra, ritenuta dagli esperti la parte più caratteristica della Chiesa, ecco la volta della cappella a costoloni dove si mostra un arco gotico con motivo a spirale.
Ben visibile è il dipinto dedicato alla “Dormitio Virginis”, che è stato attribuito a Silvestro Buono, un artista napoletano allievo di Antonio Solario, detto anche Lo Zingaro. Realizzato molto probabilmente intorno al 1480, rappresenta la Vergine Maria nel suo trapasso da questa all’altra vita, mentre gli apostoli attorno compiono il rito funebre. La Vergine si trova in primo piano, distesa esanime su un letto sontuoso rivestito d’oro e ornato da finissimi e candidi fiori bianchi, che funge quasi da trono regale. Il volto di Maria non presenta sofferenza, è beato e sorridente. Non c’è traccia di morte, ma di serenità nell’attesa del trapasso. Nell’opposta parete il quadro del Beato, eremita della cittadina riccese, Stefano Corumano, raffigurato insieme alla Madonna ed al Bambino.
L’altare maggiore è del settecento in pietra dura levigata con incavi in marmo. Infine, nelle pareti laterali sono presenti due tabernacoli in pietra, mentre sul fianco della parete a destra sono visibili alcuni frammenti di fregi, capitelli e colonne della chiesa originaria.